Remarque Maria Erich by Niente di nuovo sul fronte occidentale

Remarque Maria Erich by Niente di nuovo sul fronte occidentale

autore:Niente di nuovo sul fronte occidentale
La lingua: it
Format: mobi
pubblicato: 2012-05-04T10:28:42+00:00


che benemerenza pensano di acquistarsi.

Le ore migliori sono quelle che passo da solo; almeno nessuno mi disturba. Perche' tutti parlano sempre del medesimo argomento, se la va bene o se la va male, e uno la pensa in un modo e l'altro in un altro, ma poi tutti tornano presto alle cose della loro vita quotidiana.

Anch'io senza dubbio vivevo cosi' in passato, ma oggi non mi ci ritrovo piu'.

Tutti parlano troppo. Hanno preoccupazioni, scopi, desideri, che mi e'

impossibile di concepire a modo loro. Qualche volta siedo tra loro, nel piccolo giardino dell'osteria, e mi sforzo di far loro comprendere che in fondo tutto e' li': starsene seduti cosi', tranquillamente. Essi trovano ben naturale ch'io pensi cio', ne convengono, lo sentono fors'anche, ma a parole, soltanto a parole, ecco lo sentono, ma sempre a meta'; la loro preoccupazione va ad altre cose, nessuno lo sente con tutta la sua vita: io stesso poi non so esprimere bene quello che ho in mente.

Quando li vedo nelle loro stanze, nei loro uffici, nelle loro professioni, mi sento irresistibilmente attratto, vorrei esser anch'io uno di loro, dimenticare la guerra: ma nel contempo qualcosa mi respinge indietro, il loro mondo mi sembra cosi' angusto, mi pare impossibile che possa riempire una vita: mi sembra che si dovrebbe buttar sossopra ogni cosa. Come mai tutto cio' puo' esistere, mentre laggiu' le schegge sibilano sui camminamenti e i razzi solcano il cielo, e i feriti sono portati via sui teli da tenda e i compagni si rannicchiano nelle trincee! Gli uomini qui sono diversi, io non li posso capire, li invidio e insieme li disprezzo. Involontariamente il pensiero corre a Kat e ad Alberto e a Müller e a Tjaden; che cosa faranno ora? Forse sono nella cantina o nuotano nel canale: ma presto dovranno tornare in linea.

Nella mia camera, dietro il tavolo, c'e' un sofa' di cuoio scuro: mi siedo. Alle pareti sono fissate con puntine molte immagini che ho ritagliato un tempo da riviste illustrate, e cartoline e disegni che mi sono piaciuti. Nell'angolo una piccola stufa di ferro. E di fronte, lo scaffale dei miei libri.

Qui ho vissuto, prima d'andar soldato. Quei libri me li sono comperati ad uno ad uno, col denaro che guadagnavo dando ripetizioni. Molti d'occasione, per esempio i classici; ogni volume mi costava un marco e venti, legato in tela azzurra. Comperavo gli autori completi, perche'

ero coscienzioso e non mi fidavo delle «opere scelte» in cui l'editore dice di aver raccolto il meglio. Percio' acquistavo sempre le "opera omnia". Le leggevo anche con onesto zelo, ma per la maggior parte non mi dicevano gran che. Tanto piu' pregiavo altri libri, i moderni, che naturalmente erano piu' cari. Alcuni di questi sono d'origine non del tutto onesta, perche' li ho presi a prestito e non li ho piu'

restituiti, tanto mi costava staccarmene. Un comparto dello scaffale e'

pieno dei miei libri di scuola. Non sono molto ben conservati, anzi molto sgualciti; certe pagine sono strappate, si sa bene per quale uso. Sotto, sono ammucchiati quaderni, carte, lettere, disegni, abbozzi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.